sabato 16 luglio 2011

JIDDU KRISHNAMURTI

"...La Verità è una terra priva di sentieri... non può essere portata al nostro livello, piuttosto noi dobbiamo salire al suo... non si può portare la cima della montagna in una valle... allo stesso modo non è possibile organizzare un credo, una fede... sono aspetti intimi, non si possono, né si devono organizzare... se lo fate muoiono, si cristallizzano, diventano convinzioni sistematiche, sette o religioni da imporre forzatamente agli altri... quando create organizzazioni con questi propositi, divengono puntelli, menomazioni, catene, che vi ostacoleranno sino a mutilarvi, vi impediranno di riconoscere la vostra unicità... il vostro unico ed esclusivo modo di procedere verso la Verità... nel preciso istante in cui iniziate a seguire qualcuno cessate di seguire la Verità... intendo determinare un cambiamento specifico nel mondo, e realizzerò questo mio proposito con imperturbabile concentrazione... intendo liberare l'uomo da tutte le gabbie, da tutte le paure... voglio impedire che si creino nuove dottrine o filosofie, e che si fondino nuove religioni o nuove sette..."

Il nucleo dell'insegnamento di Krishnamurti

Il nocciolo dell'insegnamento di Krishnamurti è contenuto nell'affermazione, risalente al 1929, secondo cui: "La verità è una terra priva di sentieri". Essa non può essere raggiunta dall'uomo che utilizzi come tramite un'organizzazione, un credo, un dogma, un prete, un rituale, una conoscenza filosofica o una tecnica psicologica.

L'uomo deve andarle incontro con lo specchio del rapporto, penetrando e comprendendo i contenuti della sua stessa mente mediante l'osservazione, e non tramite l'analisi intellettuale o la dissezione interiore. L'essere umano, per bisogno di sicurezza, ha edificato dentro di sé immagini di ordine religioso, politico, sociale, personale.

Tali immagini vengono espresse sottoforma di simboli, idee, convinzioni, il cui fardello domina il nostro pensiero, i nostri rapporti, la nostra vita quotidiana. Esse sono la prima causa dei nostri problemi, poiché separano gli uomini l'uno dall'altro. La sua percezione della vita è quella modellata da concetti precostituiti nella propria mente. Il contenuto della sua coscienza è la sua intera esistenza.

Tale contenuto è comune a tutta l'umanità. L'individualità è nel nome, nella forma e nella cultura superficiale che l'uomo acquisisce dalle tradizioni e dal proprio particolare contesto.Tuttavia l'unicità dell'individuo non risiede nella forma superficiale ma nella totale libertà dai contenuti della propria coscienza, che è comune a tutto il genere umano. Cosicché egli non è un individuo.

La libertà non è una reazione, la libertà non è una scelta. La libertà è un'illusione dell'uomo che ha libera scelta. La libertà è pura osservazione priva di direzione, senza timori di punizioni né mire di ricompensa. La libertà è priva di cause; la libertà non è al termine dell'evoluzione dell'uomo bensì nel primo passo della sua esistenza. Con l'osservazione si si viene a conoscenza della mancanza di libertà. La libertà risiede nella consapevolezza priva di scelta della nostra esistenza e attività quotidiane.

Il pensiero è tempo. Il pensiero è prodotto di esperienza e conoscenza, che sono inseparabili dal tempo e dal passato. Il tempo è il nemico psicologico dell'uomo. La nostra azione è basata sulla conoscenza e quindi sul tempo, per cui l'uomo è costantemente schiavo del passato. Il pensiero è dannatamente limitato e così si vive continuamente in conflitto e affanno. Cosicché non c'è evoluzione psicologica.


Quando l'uomo avrà consapevolezza del moto dei propri pensieri, noterà la divisione fra il pensatore ed il pensiero, l'osservatore e l'osservato, lo sperimentatore e l'esperienza. Egli realizzerà che tale divisione è un'illusione. Solo a quel punto sopraggiunge la pura osservazione che è comprensione profonda senza ombra alcuna del passato o del tempo. Il discernimento privo del tempo determina una profonda e radicale trasformazione nella mente.

La negazione totale è l'essenza del reale. Quando c'è la negazione di tutte le cose che il pensiero ha psicologicamente determinato, soltanto allora c'è amore, che è compassione ed intelligenza.

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giovedì 14 luglio 2011

Bisogna imparare a dire la verità. Per dire la verità, bisogna essere diventati capaci di conoscere che cos'è la verità e che cos'è la menzogna ... soprattutto in se stessi ...


- G.I. Gurdjieff

EGOTISMO

Il termine egotismo può essere identificato col concetto di eccessiva importanza concessa a se stessi ed alle proprie esperienze di vita. Si tratta dunque della tendenza al parlare in modo eccessivo di sé.



Esercizio: essere e apparire



A titolo di esercizio osservare per una settimana amici, conoscenti e parenti con i quali vi relazionate abitualmente. L'umiltà è Essere, l'egotismo è Apparire. Fate caso, ogni volta che qualcuno dei vostri conoscenti apre bocca, a quanto “essere” e quanto “apparire” c'è in quella determinata persona.Non vi sto suggerendo questo esercizio con lo scopo di giudicare il prossimo, fatelo solamente per stabilire in modo cosciente come volete vivere la vostra vita. Vi renderete conto in modo abbastanza semplice di quanto le persone si sforzino di costruire una facciata con lo scopo di essere accettate, ammirate o rispettate. A quel punto potrete decidere con facilità se seguire o meno il loro esempio. Un buon sistema per iniziare il processo di purificazione dell'ego consiste nel vivere in modo semplice, cercando solo di essere se stessi.






io - io - io - io
il ragno che tesse la tela.











Ciò che è necessario è la coscienza. Noi non insegniamo la morale. Insegniamo come si può trovare la coscienza. Alla gente non piace sentirselo dire. Dicono che non abbiamo amore, solo perché non incoraggiamo la debolezza e l'ipocrisia ma, al contrario, rimuoviamo tutte le maschere. Chi desidera la verità non parlerà mai di amore o di cristianesimo, perché sa quanto ne è lontano.  

- Peter D. Ouspensky 









La porta dello spavento supremo

Quello che c'è ciò che verrà
ciò che siamo stati
e comunque andrà
tutto si dissolverà
Nell'apparenza e nel reale
nel regno fisico o in quello astrale
tutto si dissolverà

Sulle scogliere fissavo il mare
che biancheggiava nelll'oscurità
tutto si dissolverà

Bisognerà per forza
attraversare alla fine
la porta dello spavento supremo


Franco Battiato









martedì 12 luglio 2011

“il coraggio alimenta l'azione, la paura alimenta il pensiero”

Valerio Albisetti


Per Sergio....

Ognuno di noi ha un proprio personale percorso, all'interno del quale è assoluto protagonista se possiede coraggio di guardarsi dentro, prendendosi la responsabilità del bene e del male che vi trova. Ciò non è possibile se rimaniamo chiusi nel nostro "io", per paura, per ricerca di potere, di successo, rivestendo ruoli prestabiliti, seguendo solo le regole formali evitando quelle sostanziali, evitando di soffrire. La via da seguire attraversa il corpo, la psiche e lo spirituale; oltre alla ragione e alla logica adopera anche l'immaginazione e la creatività; non pretende solo di capire, di tenere sotto controllo tutto, ma onora il mistero. Chi segue questa via intuisce di appartenere a qualcosa di più grande, non si sente mai solo, ma sente, in qualche modo, di essere legato all'altro, agli altri, all'universo. La sofferenza è il luogo più fecondo, più fertile dove può nascere la ricerca del motivo profondo per cui siamo venuti su questo pianeta. Ognuno di noi, per definizione, nel momento in cui nasce, ha uno scopo. Nella mia visione di vita, ognuno nasce e viene su questa terra perchè ha una missione da compiere, una vocazione da seguire, altrimenti non nascerebbe. In questa ottica dunque anche le cadute, le fermate lungo il corso del nostro viaggio di vita sono previste. Anzi, sono necessarie. Indispensabili. Si comincia il percorso personale di crescita, per realizzare la propria vocazione, per portare a termine la propria missione quando si è entrati in crisi, quando si è stanchi della vita che si conduce, quando si è perso ciò per cui si è lottato tanto, quando si perdono le persone care, quando ci lasciano o si lasciano persone amate, quando ci si accorge di aver sbagliato, quando si comprende che la vita che si conduce non ha senso. Il percorso personale ha inizio quando si impara ad andare oltre la sopravvivenza, quando si è conosciuto il bianco e il nero, il buono e il cattivo, il male e il bene, e si è compreso che tra loro scorre un filo chiaro, ben visibile, ma che, proprio per questo, bisogna stare sempre vigili, saper discernere, saper dare priorità. Poi, per un motivo, può essere un rifiuto, una malattia, un insuccesso, una morte, si cade. Il nostro percorso continuerà o si fermerà secondo il modo in cui viviamo la caduta. Se ci identificheremo nella caduta, ci fermeremo; se, al contrario, la vivremo come occasione per aggiustare meglio la direzione, per prendere più forza, per entrare dentro di noi ancora più in profondità, per diventare leggeri, per trovare serenità e consapevolezza del proprio valore, della propria dignità, allora andremo avanti nel viaggio e in maniera più spedita e chiara. La caduta dunque, è necessaria. Bisogna trovare la vera identità personale. Smascherare le parti false, ambigue, perverse di noi. Riunire le parti spezzate. Andare oltre le ferite ricevute. Uscire dagli schemi mentali e comportamenti assunti per difesa, per paura, per orgoglio. Allargare la mente. Pulire il cuore. 


- VALERIO ALBISETTI   da il libro I sogni dell'anima




LINK http://www.valerioalbisetti.it/
IL FIUME...LE OPINIONI SONO COME L'ACQUA...PASSANO E SCORRONO...MA L'ACQUA E' BENEFICA PER LA VITA DEL MONDO...SENZA OPINIONI NON ESISTEREBBE LA DIVERSITA DEL PENSIERO...CIO' CHE E' IMPORTANTE E' PERDERE LA LORO PROIETTIVA IDENTIFICAZIONE...





La consapevolezza è come il fuoco per il pensiero. Quando accendi una lampada in casa, l’oscurità non riesce più a entrare; la spegni, e da ogni parte il buio si diffonde: in meno di un attimo ti avvolge. L’oscurità non entra in una casa con le luci accese; i pensieri sono come l’oscurità: entrano soltanto se all’interno non c’è luce. La consapevolezza è un fuoco: più diventi consapevole, meno pensieri entrano in te.   - OSHO

LA PACE E' NON - MENTE

La mente non può mai essere limpida; non può avere chiarezza, perché per sua natura è confusione, annebbiamento. La chiarezza è possibile senza la mente; la pace è possibile senza la mente; il silenzio è possibile senza la mente.   - OSHO



SEI SICURO DI NON ESSERE BUDDHISTA

http://www.scribd.com/doc/35837252/Sei-Sicuro-Di-Non-Essere-Buddhista





lunedì 11 luglio 2011

CHING

Ta Chu: La Forza che Domina,
Dentro di te si nasconde una grande forza d'animo ed una grande potenza fisica. Anche se non sempre riesci a percepirla, questa potenzialità è presente e devi solo imparare a coltivarla e a disciplinarla. Questo è il momento giusto per utilizzare ciò che è dentro di te e che non sai di avere...







E' sconsigliabile confidare tutti i pensieri a chi ci circonda. 
E' molto importante mantenere l'integrità nel silenzio.

venerdì 8 luglio 2011

LA FOLLIA CONTROLLATA

Un Uomo di Conoscenza vive agendo, non pensando all’agire, né pensando a quello che penserà quando avrà terminato di agire. Un Uomo di Conoscenza sceglie un sentiero che ha un cuore e lo segue; poi si rallegra e ride. Sa, perché vede che la sua vita finirà anche troppo presto; sa che lui come tutti gli altri, non andrà da nessuna parte; sa perchévede che non c’è nulla che sia più importante di tutto il resto. Un Uomo di Conoscenza non ha onore né dignità, non ha famiglia né nome né patria, ma solo la vita da vivere, e in queste circostanze il solo legame con i suoi simili è la sua follia controllata. Così un Uomo di Conoscenza si affatica, suda, sbuffa e se lo si guarda è esattamente come un uomo normale, solo che la follia della sua vita è sotto controllo. Poiché non c’è nulla che sia più importante di qualcos’altro, un Guerriero decide le proprie azioni e le compie come se per lui avessero importanza. La sua follia controllata lo porta a dire che ciò che fa importa e lo fa agire come se importasse, pur sapendo che non è così; per questo, dopo aver agito, si ritira in pace e, che le sue azioni siano buone o cattive, più o meno efficaci, non è cosa che lo riguardi. Un Guerriero deve sapere prima di tutto che le sue azioni sono inutili e nonostante ciò deve procedere come se lo ignorasse. Questa è la follia controllata.


- Carlos Castaneda





Non sforzarti di seguire le orme dei maestri: 
cerca ciò che essi cercavano.

- Ma-tzu





DISTACCO

S'amplia l'istante, volano i pensieri
e, testimone, li vedo per davvero:
fantasmi di ciò che ieri credevo fosse vero,
impegnati a suggerire il futuro


frutto di una mente che vive nel tempo
e, ignara, impedisce a questo istante puro
di diventare spazio immenso,
luogo di un maturo e grande sentimento:
la gioia di vivere ogni momento.




- Fiorella Brancaleone









mercoledì 6 luglio 2011

In verità il Grande Corpo
è ben al di là della polvere del mondo.
Chi potrebbe credere
che esiste un mezzo per spolverarla?

Fukanzazengi


Il libro delle meditazioni - Osho



... Il vostro essere interiore 


altro non è che il cielo vuoto. 

Le nubi vanno e vengono, 

i pianeti nascono e scompaiono, 

le stelle sorgono per poi morire, 

e quel cielo interiore rimane intatto, 

identico a se stesso, immacolato, limpido. 

Quel cielo interiore è chiamato sakshin, il testimone, 

ed è quella la meta della meditazione. 

Entra in te, e godi di quel cielo interiore. 

Ricorda: tutto ciò che puoi vedere, 

non sei tu. 

Puoi vedere i tuoi pensieri, 

dunque non sei i tuoi pensieri, 

puoi vedere i tuoi sentimenti, 

dunque non sei i tuoi sentimenti, 

puoi vedere i tuoi sogni, 

i desideri, i ricordi, le immaginazioni, le proiezioni, 

dunque non sei nulla di tutto ciò. 

Vai avanti, eliminando tutto ciò che sei in grado de vedere. 

E un giorno sorgerà un istante incredibile, 

l'instante più ricco di significato nella vita di un uomo, 

l'istante in cui non resta più nulla da scartare. 

Tutto ciò che può essere visto è scomparso 

solo il veggente rimane. 

Colui che vede è il cielo vuoto. 

Conoscerlo rende liberi da ogni timore, 

conoscerlo rende ricolmi d'amore, 

Conoscerlo significa essere Dio, 

essere immortali... 


Troppa gente si occupa del senso. Mettetevi in cammino. 
Voi siete il senso e il cammino. 


- Jean Sullivan: Itinéraire





LA VIA DEL MATTO









La Via del Matto – metafora dell'autoiniziazione



Come ogni altro elemento vitale anche la sfera ignea dell'iniziazione funziona per regole precise. Non a caso le istituzioni minori si definiscono “Ordini”. Partendo da questo presupposto, l'accostamento tra i termini ordine matto parrebbe, con un gioco di parole, pura follia.
Eppure sappiamo che per l'esoterista il Matto è una Lama dei Tarot (Lame del Dio Toth, concettualmente lontane dal volgare gioco dei tarocchi), a cui appartengono significati assai diversi da quelli letterali.
È la metafora di un uomo dal comportamento contraddittorio al comune buonsenso. Uno stravagante che invece delle maschere sociali indossa le proprie convinzioni. Diverso e separato dal mondo profano il Matto va controcorrente risalendo con intelligenza il mondo del comune pensare. È l'anticonformista che non segue il così fan tutti, ma cerca di capire la verità oltre l'apparenza. Il Matto parla, ma le sue idee sono incomprensibili ai più.
Perchè un uomo può sembrare enigmatico? Perché, foggia non comuni idee sottili, oppure, è fuori dal comune perché le sue idee provengono da un animo oscuro?
Qui sta il punto.

È facile distinguere tra una mente positiva ma enigmatica, da una mente negativa, enigmatica perché oscura? Evidentemente non è facile. Ce lo dimostra la storia, con le innumerevoli tracce di come la penombra della coscienza umana abbia spesso scambiato per lucidità quella che era solo lucida follia.
In questo caso la metafora iniziatica c'indica che la mente del Matto è stravagante ma positiva di un precursore, la cui diversità non va ricercata tanto nel suo carattere, o nell'aspetto, quanto nella diversità del percorso che ha deciso d'intraprendere.
La Via del Matto è la metafora dell'autoiniziazione.
Il sentiero dell'autoricerca è arduo ma questa Lama Maggiore, assieme alle altre, offre importanti riferimenti con i quali orientarsi. A partire dal suo numero, lo zero. E come sappiamo, il numero è l'anima di ogni simbolo.*
* L'obiettivo di questo breve saggio è soprattutto pratico, volendo formulare indicazione per chi deve compiere le prime scelte sulla via iniziatica. Prime scelte, perciò, della massima importanza. Per questo motivo tratteremo in modo assai riassuntivo lo Zero metafisico, rimandando il Lettore ai molti lavori sui Numeri già pubblicati.
Il valore dello zero assoluto zero metafisico è dato dal suo interno. La membrana che separa lo spazio manifesto dal principio immanifesto. Lo zero è simbolo del trascendente, dello spazio spirituale. Confine tangibile dell'Universo, tra l'imperscrutabilità del macrocosmo che riflette le sue regole nel microcosmo in generale e nella dimensione Uomo in particolare. Le Scienze Sacre riconoscono 12 dimensioni di spazio-temporali più un contenitore ultimo, ed applicano questa misura (12+1 = 13 = 4) tanto sul piano del macrocosmo quanto nella sua riduzione microcosmica (regressione): i cosiddetti Universi inferiori (sottostanti ).
Lo spazio interno è concepito spirituale, perché in esso si affaccia il Non-Principio; “una porzione della Veste di Colui di cui nulla si può dire”. La sua circonferenza è composta di sola energia attrattiva (magnetica) per cui è considerata di genere femminile. Lo zero, nel suo duplice aspetto positivo-negativo, ovvero, mascolino-femminino, manifesta il Suono, e lo spazio prende forma per la vibrazione prodotta dal moto dell'energia che contiene (vedi l'immagine). Lo zero metafisico, dunque, è ancora di più il simbolo dell'aspetto trinitario.
Circonchiude e manifesta nel suo campo di energia aggregante (l'aspetto femminino dello spazio che secondo i mistici è il Corpo di Dio) l'onda d'energia dinamica (l'aspetto femminino dello spazio che secondo i mistici è il Corpo di Dio) che con la sua corrente energetica genera e modella le forme della manifestazione cosmica e planetaria (l'aspetto formale, di ogni forma, sempre secondo i mistici è il Figlio di Dio).
Lo scopo di questo breve saggio è più pratico che intellettuale. Indicare al postulante alcuni aspetti per orizzontarsi rapidamente nell'ingresso del sentiero iniziatico. Cominciando col dire che esistono due vie iniziatiche, una virtuale ed un'altra virtuosa. I due concetti rispecchiano due diversi modi d'intendere l'iniziazione e si riflettono nella metafora dell'ascesa sulla via stretta e ripida, che si confà all'iniziato (che ha per motto osa e taci) e della via larga e senza impegno, scelta dal profano.
La via virtuale è la raffigurazione exoterica degli aspetti virtuosi della via iniziatica. La trasformazione iniziatica è solo simbolica, per cui non vengono richiesti sforzi, crisi e rinunce. Le sue iniziazioni sono virtuali, e le metamorfosi che si susseguono nel corso delle loro evoluzioni sono illustrate da vesti e paramenti opportunamente decorati. I colori delle decorazioni, poi, vorrebbero riprodurre il cambiamento di luce nell'aura psichica e spirituale dell'iniziato. L'illuminazione, infine, si riduce al semplice nozionismo di catechismi esoterici ed alla competenza di una gestualità rituale priva di sacralità vivente.
La via virtuosa è quella in cui sforzo e sofferenza amplificano la volontà, il coraggio e l'intelligenza dell'adepto. L'iniziazione è dato da un procedimento chiamato progresso interiore. È la via della trasformazione e della rinuncia. Rinunciare, in questo caso significa distinguersi dalla materia pesante della natura inferiore. Che avviene attraverso la consapevole dis-integrazione della mente dal suo animo animale. Disintegrarsi dallo stato animale significa non riconoscersi più nei suoi impulsi, ma riflettere i pensieri della coscienza astratta. Si parla, allora, di essersi reintegrato con la parte più sottile della propria natura, che non è la sostanza animale.
Questa premessa è servita a portarci fino alla regola riconoscendo sarai riconosciuto.
Il sentiero iniziatico è una via interiore che non conosce Maestri esteriori e a dimostrazione del grado di avanzamento ci sono le capacità, le idee, le parole ed i fatti, non le vesti, le decorazioni o i paramenti. Ma le virtù anche se non sono sfoggiate vanno intese, e per farlo bisogna conoscerle. Bisogna essere stati educati (iniziati) a riconoscerne qualità e valore. Da qui riconoscendo sarai riconosciuto. Le virtù iniziatiche restano ammantate nella semplicità, e visto che i veri iniziati non usano né vesti né strani segni per riconoscersi, il riconoscimento può avvenire solo per affinità psichica o animica. E chi non percepisce la presenza di questa energia sottile non è affine. Perché non può, o perché non sa, non è in grado di riconoscere un Fratello maggiore nemmeno se gli sta davanti. Lui, con amabile discrezione, e per non destare inutile curiosità, si guarderà bene dal farsi intendere.
Come ogni regola, anche “riconoscendo sarai riconosciuto” può essere aggirata fino a rompere il silenzio dell'iniziato. Come, è presto detto. La curiosità intelligente, l'intuito e la limpidezza d'intenti producono interazioni a cui, per amore della verità l'iniziatodeve sempre rispondere. Perciò, fare giuste domande è la chiave per avere giuste risposte e questo è uno dei concetti fondamentali dell'Iniziazione.
Incontrare un Fratello avanzato è cosa rara, e per quanto si sappia non è mai accidentale. Attestiamoci, dunque, alle certezze come quella che non esistono Maestri esteriori, ma solo guide. Tante, quanti sono i livelli o i piani di coscienza, simbolizzati nell'ascesa della “montagna iniziatica”. Una ri-salita tutta svolta all'interno dell'adepto.
Direi che per il ricercatore riconoscere una guida è un punto molto importante. Perché, non è facile arrivare direttamente alla vetta della “montagna” e rari i casi di chi l'ha conseguita da solo. Quella della montagna è la metafora dell'ascesa degli elementi chiamata sublimazione.
Ad un certo punto dell'ascesa molti si fermano e restano al “livello” acquisito rinunciando a proseguire. Per cui, salendo, s'incontrano molti “compagni di viaggio” che bivaccano attorno al falò che li scalda ma non li illumina.
Per credulità o per ignoranza è facile lasciarsi ingannare da chi si vende come maestro, come iniziato. Ma quando i successi non arrivano, allora, è altrettanto facile ricredersi. Comunque sia, durante la salita (metafora della trasformazione interiore) l'importante è non cedere. Non fermarsi per più di pochi momenti, declinando gli inviti di chi ci vorrebbe fermi.
Da chi si ferma si può imparare, imparare dalle loro lacune, così da renderle utili. Purché, la loro rinuncia non sia mai d'esempio. Non è il loro fuoco quello che serve all'adepto. E salendo ancora s'incontrano ancora guide. Sempre meno, ma più pronte ad incoraggiare, a suggerire, a sostenere in ogni modo il nuovo arrivato e farlo avanzare. Chi sale si fa sempre più forte, più ardito e più sicuro di sé, certo della vetta ormai visibile.
Questo è il punto in cui alcuni sacrificano la meta ormai prossima e decidono di tornare indietro, per sostituire una guida che, così, potrà continuare la propria ascesa. Questo è uno degli aspetti meno conosciuti della “Catena della Solidarietà iniziatica” ai cui compiti vengono dati nomi simbolici, ma veri nella sostanza. Tutti, al pari di quanti li hanno preceduti, dedicano parte della propria esistenza al servizio dell'umanità.  

di Athos A. Altomonte  

VADIM ZELAND


Secondo Vadim Zeland le finestre di scenari possibili attigui alla nostra vita sono tanto più vicini tanto più sono in sintonia con i nostri pensieri e stati umorali. Detto in altri termini, se mi trovo in uno stato di umore positivo, entusiasta e felice avrò maggiori possibilità di scivolare in uno scenario che sia altrettanto positivo.


lunedì 4 luglio 2011

Le circostanze della vita si formano non solo in seguito ad azioni concrete, ma anche per effetto del carattere dei pensieri di una persona.  Se avete un atteggiamento ostile nei confronti del mondo,  esso vi risponderà allo stesso modo. Se siete abituati ad esprimere perennemente insoddisfazione, avrete sempre più motivi per farlo. Se nei vostri rapporti con la realtà predomina il negativismo, il mondo sicuramente vi mostrerà i peggiori lati di sè. Al contrario, un atteggiamento positivo cambierà in meglio la vostra vita nel modo più naturale.  L’uomo ottiene sempre quello che sceglie. Così è la realtà delle cose , che vi piaccia o no….

- VADIM ZELAND





Sappi che questa casa può essere utile soltanto a coloro che hanno già riconosciuto il loro non essere e credono sia possibile cambiare.

Quando l'ego è al centro del vostro essere, la vostra coscienza e la vostra vita emotiva sono in uno stato di paralisi. Vi fate piccoli per la paura e da quella posizione siete costantemente sulla difensiva. Quando siete nella fase egoica, voi sperimentate sempre carenza, un bisogno di qualcosa di più. La base dei vostri pensieri, sentimenti e azioni è un buco nero, un vuoto che non può essere mai riempito completamente. È un buco di paura, un posto coperto da ombre, perché ne distogliete la vostra coscienza. Nell'oscurità c'è un vuoto di cui siete vagamente consapevoli, ma voi non volete andarci.


In questa fase, la vostra relazione con Tutto-Ciò-Che-È è segnata da sentimenti di separazione. Nel vostro intimo, vi sentite soli e abbandonati. Vi sentite come un frammento rotto, insignificante, senza scopo alcuno. E mentre coprite la vostra paura di questo, lo sperimentate solo indirettamente, come un'ombra.


Gli uomini sono terrorizzati dall'affrontare il vuoto interiore con piena consapevolezza. Hanno paura di affrontare la loro oscurità interiore a testa alta ed esplorarla. Tuttavia, se non la affrontate, essa è comunque presente e dovrete elaborare delle "strategie di sopravvivenza" per rendere sopportabile la vita. La strategia dell'ego è sempre quella di affrontare il problema in superficie anziché entrarci dentro. L'ego cerca di risolvere il problema rivolgendo la vostra coscienza verso l'esterno. Cerca di alleviare il vostro dolore interiore alimentandovi con energie esterne. Le energie che ama in particolare sono riconoscimento, ammirazione, potere, attenzione, ecc. In questo modo, l'ego crea, apparentemente, una risposta al profondo desiderio di unità, sicurezza e amore dell'anima.


Questo desiderio in sé è totalmente valido e genuino. È Dio che vi chiama. È la vostra stessa natura che vi chiama. Voi siete Dio! Dio è l'energia d'unità, sicurezza e amore. Tutti hanno un ardente desiderio dell'amore e dell'abbraccio dell'Energia che chiamate Dio. In sostanza, questo desiderio è il desiderio di essere completamente consapevoli di, e pertanto uno con, il vostro Sé divino. La vostra stessa divinità è il vostro ingresso nell'amore incondizionato. Potete trovarla solo passando attraverso la paura e l'oscurità che la circondano, e lo fate rivolgendovi all'interno, anziché all'esterno. Lo fate usando la vostra coscienza come una luce che caccia via le ombre. La coscienza è luce. Perciò, essa non ha bisogno di combattere l'oscurità; la sua semplice presenza la dissolve. Rivolgendo la coscienza all'interno, vi accadranno davvero dei miracoli.


L'ego, tuttavia, procede esattamente nel modo opposto. Prende atto del bisogno di amore e sicurezza, ma mira a soddisfare questo bisogno senza affrontare l'oscurità e la paura interiori. Per fare questo, usa un certo "trucco": trasforma il bisogno d'amore nel bisogno di approvazione e riconoscimento da parte degli altri. Trasforma il bisogno d'unità e armonia nel bisogno di eccellere ed essere migliori di altri. Quando pensate che essere amati significhi essere ammirati per i vostri conseguimenti, non dovete più entrare dentro di voi per trovare l'amore; dovete solo lavorare più duramente! In questo modo, l'ego si sforza di tenere il coperchio sopra la pentola della paura.


La vostra originale nostalgia dell'amore e della beata unità è ora stata alterata e trasformata in un desiderio di apprezzamento. Siete alla ricerca costante di conferme dall'esterno, che vi danno un po' di rassicurazione temporanea. La vostra coscienza è essenzialmente focalizzata sul mondo esterno. Vi affidate ai giudizi delle altre persone e siete molto suscettibili riguardo a quello che la gente pensa di voi. È molto importante per voi, poiché la vostra autostima dipende da questo. Infatti, il vostro senso di autostima sprofonda sempre di più, giacché state cedendo il vostro potere a forze esterne che vi giudicano per le vostre prestazioni esteriori, non per il vostro vero essere.


Nel frattempo il profondo senso di abbandono e solitudine non viene alleviato. In effetti peggiora, dato che vi rifiutate di guardarlo in faccia. Ciò che non volete affrontare, diventa il vostro "lato oscuro". Paura, rabbia e negatività possono vagare lì influenzandovi, intensificati dal vostro rifiuto di entrare dentro. L'ego può essere molto ostinato, quando si tratta di reprimere certi dubbi, sospetti e sentimenti; non mollerà il controllo tanto facilmente.




- DALL'EGO AL CUORE

CONOSCENZA DI SE'

Nessuno capisce che il grado del sapere d’un uomo è una funzione del grado del suo essere. Quando il sapere surclassa eccessivamente l’essere, diviene teorico, astratto… può diventare addirittura nocivo, perché, invece di servire la vita e di aiutare la gente nella lotta contro le difficoltà, un sapere di questo tipo comincia a spiegare tutto: perciò può arrecare soltanto difficoltà nuove, nuovi guai e calamità d’ogni genere che prima non esistevano.    


 - G.I. Gurdjieff 












 http://www.youtube.com/watch?v=LFfa8Ae1Qog&feature=player_embedded

venerdì 1 luglio 2011

Prova a meditare sul sentiero, devi solo camminare fissando la strada sotto i piedi senza guardarti intorno e così cadi in trance mentre la Terra scorre sotto di te.  

- Jack Kerouac
Nell’ identificazione ciò che domina nella mente è un Ego che porta la persona a perdere non solo la coscienza di sé, ma anche la consapevolezza dell’istante: in questo stato, che è lo stato interiore di quasi tutti coloro che non seguono un percorso di autoconoscenza, l’illusione viene scambiata per realtà e la vita si consuma in una continua serie di rappresentazioni ingannevoli.